Attore statunitense. Orfano di madre, lascia la scuola a sedici anni e per qualche tempo segue il padre, trivellatore di pozzi di petrolio. Si appassiona alla recitazione e si inventa una carriera sul palcoscenico, finanziandosi con i lavori più strani. Arriva a Hollywood nel 1924 con J. Dillon, attrice e manager di teatro, sua prima moglie, ed esordisce sul grande schermo come comparsa in film muti, mentre la sua prima parte importante in una pellicola sonora è nel western The Painted Desert (Il deserto dipinto, 1931) di H. Higgin. Malgrado l'iniziale scetticismo dei produttori, poco convinti a causa delle sue grandi orecchie, viene messo sotto contratto dalla mgm e colleziona una serie di ruoli vincenti accanto alle dive del momento, da J. Crawford, a G. Garbo, da B. Stanwyck a J. Harlow. Ceduto «in prestito» alla Columbia per punizione, interpreta il giornalista licenziato che si innamora dell'ereditiera C. Colbert in Accadde una notte (1934) di F. Capra, deliziosa screwball comedy on the road. Premiato con un Oscar per questo personaggio, dimostra di possedere un grande talento e, grazie anche ai celebri baffetti, diventa il modello del seduttore sgarbato nei modi ma tenero e ironico. L'anno successivo veste i panni di Christian Fletcher in La tragedia del Bounty di F. Lloyd e quelli di Jack Thornton in Il richiamo della foresta di W. Wellman. Riluttante nell'accettare una parte che tutti dicono perfetta per lui, alla fine cede e si trasforma nel rude e affascinante Rhett Butler, protagonista del kolossal Via col vento (1939) di V. Fleming. La sua immagine mentre stringe tra le braccia e bacia la scontrosa V. Leigh entra nella storia del cinema e gli vale il soprannome di «The King». Al culmine della popolarità, sposa l'attrice C. Lombard (sua terza moglie), che muore tragicamente in un incidente aereo nel 1942. Distrutto dal dolore, si arruola nell'esercito e partecipa a varie missioni in Europa, guadagnandosi il grado di maggiore. Alla fine della guerra sembra faticare a ritrovare lo smalto degli esordi: pubblicitario in I trafficanti (1947) di J. Conway, è un cacciatore in Mogambo (1953) di J. Ford, remake di Lo schiaffo (1932) di V. Felming, da lui stesso interpretato. Ancora una volta sullo sfondo della guerra civile, è un proprietario terriero che ama una schiava in La banda degli angeli (1957) di R. Walsh e un avvocato americano che arriva in Italia in La baia di Napoli (1960) di M. Shavelson, accanto a S. Loren. Sebbene ormai stanco e demotivato, riesce a dare il meglio di sé con il ruolo dell'anziano cowboy idealista che si innamora di M. Monroe (alla sua ultima apparizione cinematografica) in Gli spostati (1961) di J. Huston. Poco dopo la fine delle riprese muore per un attacco cardiaco, senza conoscere il suo unico figlio, avuto dalla quinta moglie, Kay Spreckles.